uomo di rame
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uomo di rame
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Scrivo per cicatrizzare, sanguinare, respirare, vivere, sopravvivere.
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C'è questa frase di Guccini, che tendo a ricordarmi quando mi tirano in mezzo a questioni inutili, cazzate, gossip di terza mano, problemi che tali non sono.

"Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo."

Ecco, la consiglio a tutti.
La piantano tempo zero.
E infine quali fatiche supporti per guardarti allo specchio con un minimo di soddisfazione, mentre rincorri l'ennesimo motivo per non essere felice, narcotizzandoti con i social, il lavoro, il cibo o il vino, mentre pensi semplicemente che tre grammi di felicità, dopo anni, li meriteresti anche tu.
Quali sono le fantasiose ricostruzioni che invochi per trovare conformità al tuo vissuto, quali illusioni ti imponi per riuscire a respirare a mala pena, quali supposti traumi racconti per dire che non è stata colpa tua. Chissà come resisti alle ingiurie della vita che ti porta altrove.
Chissà come ti inganni, come sopravvivi, come ti racconti le menzogne per non affogare. Quali razionalità invochi mentre sogni una persona da amare, un corpo da scopare, un essere umano da abbandonare e un altro da abbracciare. Quali arzigogolate congetture invochi pur di non cambiare lavoro.
Spremere la vita, farne un vero capolavoro senza sprecare mai tempo, godere dei minuti, delle ore, delle occasioni e delle opportunità di strappare felicità all'esistenza. Quello il talento del vivere, non temere nulla nel compiersi, diventare ciò che già sei e che non pensavi saresti mai diventato.
Poche cose mi creano disistima come l'incapacità di riconoscere a terzi i meriti e il valore che gli altri hanno, per i troppo impegnati a lodare chiassosamente il millimetro che percorrono, mentre gli altri macinano centinaia di chilometri, silenziosi.
Il problema è quando accreditiamo a terzi il potere di darci un valore. Rimosso questo meccanismo (complicatissimo) vedrai ognuno passare, e tu sarai noncurante di essere considerata stupenda da alcuni, orribile per taluni, indifferente per altri. Stupenda e fallibile per te stessa. Ce la farai.
In fin dei conti, tifare per gli ultimi mi risulta indispensabile, detesto chi si proclama vincente, spesso in discordanza col rispetto di chi è caduto, di chi non ha potuto e di chi avrebbe voluto se fosse stato invitato.
Ecco, quelli esclusi dalle feste mi avranno sempre dalla loro parte.
Abitare il digitale come forma di alternativo metadone, simil succedanea a una realtà, a un tangibile non pienamente soddisfacente e che, potendo, farebbe barattare subito con lo stare con chi si vorrebbe essere, a essere ciò che non può, a far ciò che si desidererebbe compiere ma che non si riesce.
Curiosa questa felicità, un poco timida che non vuole palesarsi per paura di essere scoperta, eppure parecchio puttana, che se potesse cavalcherebbe ogni anfratto di pubblico piacere. Alla fine si mette lì, le gote rosse per il il pudore, le chiappe in fiamme perchè ha goduto, così si oblia, fiera.
Che poi, strano a dirsi, ma mentre soffochi respiri meglio:)
Minimizza pure l'amore, tanto la questione è semplice: quando arriva sei fottuto, e improvvisamente ti trovi a chiederti a quante balle ti sei dovuto sparare in vena per restare a galla senza apparire un tossico di solitudine. Amore per un uomo, una donna, un dio, uno straccio di ideale poco rileva.
Reposted by uomo di rame
Nessuno dovrebbe iniziare la giornata senza un abbraccio.
Spaccacuore di Bersani.
E poi, che è successo?
Nulla, ha vinto la vita.
Il che può essere la cosa più bella o più triste che esista.
È una parrocchia mai in crisi di fedeli :)
Lì è una cessione dell'anima, totale resa incondizionata, tremenda e stupenda.
Risiede qualcosa di estremamente seduttivo nella cultura, quando si distanza da strumento elitario e snobista, per diventare elemento di inclusione e vicendevole crescita. Quel tratto distintivo diventa se-ducente, compiendo quell'etimologico seducere del portare in disparte, nella fascinazione.
Egoismo e amor proprio, una linea sottilissima a discernere il troppo valore del sé e la giusta importanza nel percepirsi compiuti, felici, appagati. Eppure una demarcazione netta esiste: nell'amor proprio nessuno è leso e, mentre non ignori le spettanze altrui, semplicemente non dimentichi le tue.