Gli equipaggi della Global Sumud Flotilla – quelli di terra e quelli di mare – vengono dal futuro. Si sono scrollati di dosso la cortese diplomazia che calpesta il diritto internazionale.
Ci raccontano che la Flotilla “ci porta in guerra”. Ma la guerra c’è già, e non è nemmeno più una guerra: è un genocidio. Non è la Flotilla a portare in guerra l’Italia: è il genocidio a sporcare le nostre mani se facciamo finta di niente.
Partono dal nord di Gaza con un solo bagaglio: il peso del terrore e la paura di non arrivare. Attraversano il mare non per scelta, ma per necessità — tra onde di incertezza, rischi visibili e invisibili, sperando che la salvezza sia dall’altra parte.