Destinazione Stelle
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Storie di spazio, astronautica e ingegneria, a cura di Andrea Ferrero
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È sempre in servizio come astronauta e attualmente è l’interfaccia tra il corpo astronautico della NASA e quello dell'ESA a Houston. Ora con il programma Artemis l’umanità sta costruendo davvero le basi sulla Luna che sognava da bambino. Chissà, forse un giorno ci andrà anche lui.

(fine)
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Il lungo soggiorno nello spazio lo convince dell’importanza di difendere l’ambiente e della futilità dei conflitti: i confini tra le nazioni, dichiara, «sono solo dentro le menti delle persone».
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Si impegna nella divulgazione scientifica in tutte le forme, fumetto compreso: è protagonista di due volumi disegnati da Leo Ortolani e compare in alcune storie di Nathan Never.
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La calma con cui gestisce l’emergenza e torna al sicuro gli vale l’incarico di comandante della stazione spaziale internazionale nella missione “Beyond” che parte esattamente cinquant’anni dopo il primo sbarco sulla Luna, il 20 luglio 2019. È il primo italiano a ricoprire un ruolo così prestigioso.
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È il primo italiano a fare un’attività extraveicolare, comunemente chiamata “passeggiata spaziale”. Ne fa due di seguito, ma la seconda è tutt’altro che una passeggiata: il suo casco comincia a riempirsi d’acqua per un guasto al sistema di raffreddamento e lui rischia di affogare nello spazio.
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La sera stessa compila il modulo. Un anno dopo l’ESA annuncia i sei selezionati, su 8.400 candidati. C’è anche il suo nome: è quello di Luca Parmitano.

Va per la prima volta in orbita con la missione “Volare” del 2013.
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Gli piacerebbe provare, ma ci sono migliaia di concorrenti ed è convinto di non avere speranze. Un giorno il suo comandante di gruppo lo sprona: «Se non partecipi hai il 100% di probabilità di non diventare astronauta. Se fai domanda almeno fai esperienza».
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Nel 2007 diventa pilota collaudatore sperimentatore. È un incarico di prestigio, che lo farà volare su più di 40 velivoli differenti, ma appena sei mesi dopo il suo ingresso nel gruppo arriva una notizia che lo fa vacillare: l’ESA sta cercando nuovi astronauti.
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Nel maggio 2005 un incidente mostra il suo sangue freddo. Il suo aereo colpisce una cicogna mentre vola sulla Manica. Per non sacrificare il velivolo, non si eietta ma ritorna a terra, nonostante sia senza radio, con l’abitacolo quasi distrutto e quindi investito dall’aria ad alta velocità.
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Entra in aeronautica militare e diventa pilota. Tuttavia la passione per il volo spaziale gli è rimasta: assiste a un discorso di Maurizio Cheli, reduce da una missione sullo Space Shuttle, che riaccende le sue speranze di fare l’astronauta, ma le selezioni dell’agenzia spaziale europea sono chiuse.
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Da bambino ama i cartoni animati giapponesi come Goldrake e Gundam. A quattro anni, quando gli chiedono che cosa vuole fare da grande, risponde: “L’astronauta”. Ma non ha le idee chiare sul confine tra fantascienza e realtà, è convinto che sulla Luna ci siano basi abitate da esseri umani.
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Reposted by Destinazione Stelle
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Oggi esce il mio libro "Rimasti a Terra" sui personaggi dimenticati dell'esplorazione spaziale: le loro storie mi hanno ispirato e a volte commosso, spero di trasmettere le stesse emozioni a chi lo leggerà.
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Sapevate che la prima casa sulla Luna (con le ruote) si costruirà in Italia? È il programma MPH, di cui è in corso il progetto preliminare.
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Dalla serie tv “Spazio 1999” la fantascienza ha lanciato l’immagine di una base abitata sulla Luna abitata. Ora questa visione comincerà ad avverarsi, con il modulo MPH costruito dalla sezione italiana di Thales Alenia Space, insieme al centro di controllo ALTEC, anch’esso italiano.

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MPH ha superato lo studio di fattibilità ed è entrato nella fase di progetto preliminare. Rispetto al 1999 della serie tv siamo un po’ in ritardo, ma stiamo cominciando davvero a costruire una base umana sulla Luna.

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Nel progetto sarà fondamentale l’esperienza fatta sulla Stazione Spaziale Internazionale, ma la protezione dalla regolite e il progetto delle ruote causeranno molte difficoltà in più.
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Comunicherà con la stazione spaziale lunare, che avrà anch’essa diversi elementi costruiti in Italia, e con gli astronauti durante le loro escursioni sul terreno della Luna.
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Avrà una porta con una finestra per guardare fuori e una camera di compensazione per l’ingresso e l’uscita degli astronauti, che al suo interno non dovranno indossare la tuta spaziale ma potranno stare in maniche di camicia.
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Il modulo lunare potrà ospitare 2 persone per qualche settimana, o in caso di emergenza 4 per periodi più brevi.
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e se viene inalata provoca sintomi simili a quelli del raffreddore. Inoltre MPH dovrà sopravvivere a forti sbalzi di temperatura e alla lunga notte lunare.
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MPH dovrà resistere per dieci anni in un ambiente ostile, proteggendo gli astronauti dalle radiazioni, dai micrometeoriti e dalla regolite, la polvere lunare, sottile e abrasiva, che oltre a sporcare i radiatori e i pannelli solari può infilarsi nei meccanismi e bloccarli,
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Le dimensioni sono più o meno quelle di un camper: MPH sarà lungo 6 metri e largo 3, avrà otto ruote e nella prima missione una massa intorno alle 15 tonnellate, ma sulla Luna peserà molto meno, circa due tonnellate e mezza.
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Una via di mezzo tra un camper e un bungalow, insomma, anche se non avrà un volante e sarà pilotato da terra. In questa fase, infatti, gli astronauti resteranno sulla superficie lunare al massimo per un mese, e il movimento di MPH al suolo sarà comandato dal centro di controllo.