In questo spazio in lenta decomposizione anche il tempo si fa di gesso. I ragni figliano piccoli punti neri. Stanno appesi negli armadi i cadaveri degli abiti, allineati e grigi di polvere. Mi opprime l'inutilità. Ho fame d'aria e di vuoto. Il continuo rodere del dubbio mi rovina. Vorrei avvolgermi nel bianco lenzuolo dell'incoscienza.

Dopo mesi di sole finalmente piove. Questa ottobrata e novembrata con temperature dopo pranzo fino a dodici gradi, lascia finalmente spazio al giusto tempo novembrino. A me piace. Favorisce il mio stato letargico accanto al gatto che dorme. Vado su un attimo a prendere i biscotti e poi torno in tana Questi veli aggiungono sempre bellezza incantata al paesaggio.

Tamara de Lempicka Ho la fortuna - per ora - di non aver bisogno di andare continuamente dal medico o in ospedale. Tempo fa sul Corriere della sera ho partecipato a un sondaggio relativo al Rapporto Medico Paziente. Come sempre, ho risposto con estrema sincerità alle domande... Non le ricordo ma alcune vertevano sulla Comunicazione ed Empatia tra medico e paziente.

Il cielo strapazzato dal nembo, solleva un velo di pioggia. Dopo brani di verdissima estate, a passi lenti arriva - danzando e roteando - l'autunno. L'infinita itineranza del tempo ciclico chiude e apre la sua coda di pavone. Dai minimi spiragli della tenda non è possibile intravvedere lo scenario che ci attende. Dopo un agosto di trasparenze folle di lucertole nere…

Tu non vedi l'arsura mentre io pesco con affanno le grondanti parole perché di queste ho sete. Le luminose frasi, le virgole e gli spazi gli arabeschi che girano tutt'intorno nello spazio azzurro. Tu taci sempre, ignori lo scrittoio. Stai tra bianche carte vuote. Per questo lancio al vento gli ami verbali per avere parole nuove da masticare piano. Non voglio carne e pane…

Immergersi nelle macchie rosso ruggine, giallo senape e zafferano, negli aranciati e terra di Siena, nelle tonalità del marrone e rame, e poi nella gamma del viola e prugna, con qualche squillante rubino o giallo limone: è pura gioia per gli occhi, gioia regalata dalla stagione autunnale. Scendendo nella stradina sotto il bosco alzo lo sguardo per godere delle vetrate, del piombo dei rami che creano scenari cromatici, ad ogni passo diversi e nuovi.

Il giocolinguisicodellunedí non sarà un PANGRAMMA eteroletterale. Cioè un testo in cui compaiono tutte le lettere dell’alfabeto usate una sola volta. Perché è veramente difficile… Sarà un PANGRAMMA semplice in cui l’importante è utilizzare tutte le lettere dell’alfabeto in un breve testo. Chi vuole potrà utilizzare anche le lettere straniere. Un esempio trovato in rete Ma che bel gufo spenzola da quei travi!

Ti lascio andare agli scavi temporanei alle soste dei tuoi poveri occhi che nulla vedono poiché non sanno mettere a fuoco tra steli e stelle e anime gemelle. Mi frullano sottili rancori: serpenti di Medusa sibilano piccole vendette. Sempre mi fai ripetere inutili cose. Abbarbicato alla roccia con tutte le tue misere superstizioni. Tu che non conosci l'alfabeto del donare. …

La mattina prima delle otto il Rosa è rosa. L'immagine è scattata dalla finestra cucina zona caffè. Fa molto freddo per uscire, ma lo spettacolo che si aggiunge al primo caffè della mattina è veramente suggestivo. Buona domenica

La luna piena del 5 mi ha causato qualche dispettuccio: ho bruciato i pomodori sul fuoco e dimenticato l'impasto di pane lievitato... Però ho dormito. A volte la luna piena disturba le mie notti. Mi accorgo che arriva o c'è per il gatto impazzito... Corre come un pazzo e si arrampica in un secondo sul tiragraffi che arriva al soffitto.

Ci sono parole, chissà perché, che non restano in mente Nel mio caso è LARICI che confondo con ACERI. Dev'essere per assonanza. Comunque oggi è il giorno dei larici gialli Fanno un tappeto sotto il Monte Rosa La neve è quasi tutta sciolta e la roccia nuda risalta il giallo Comunque come sempre una meraviglia autunnale ...

Ormai i rossi in tutte le tonalità - dal rosa confetto al prugna - dominano le foreste.

Si sale fino ai 2000 tra colori incredibili per arrivare a Mondelli. L'erta è davvero ardua con tornanti stretti. Si arriva nel borgo con case in pietra. Le caprette pascolano vicino alla prima fontana. È da diverso tempo che non salivo fino alla Casa degli specchi. Sul tetto una nave. Qui ai tempi c'erano cartografi. La proprietaria è intenta a mettere a posto le zucche.

Siamo appesi a fili di ragnatela che un vento dispettoso ondeggia cadiamo giù sempre più giù temendo il nulla per poi risalire sull'altalena come bimbette ignare del domani 

Qui; sopra i milleduecento metri di altitudine, nel pomeriggio ci sono più di dieci gradi...alla faccia di NOVEMBRE, nome con cui giocheremo nel giocolinguisicodellunedí. Ecco il mio esempio: N essun Nevischio ma: O vunque Ortensie e V iolette e Verde tra E dere e M argherite, B occioli di R osa E d è Novembre! Ringrazio tutti i partecipanti al gioco per i bellissimi testi tra i quali mi è difficile scegliere il migliore della settimana.

Seguendo una suggestione di Guglielmo Gaviani ho pensato di fare immagini appositamente mosse con la macchina fotografica. In realtà ci sono proprio tutte le tonalità delle meravigliose foreste in questo tempo autunnale in montagna L’effetto è sicuramente non realistico, ma trovo abbia il suo fascino Soprattutto per una come me che detesta le immagini effetto cartolina. Un modo diverso di vedere e rappresentare la realtà. Direi pittorico.

Piove - com'è giusto che sia in questo ponte dei santi e morti. Quando ero piccola il Giorno dei morti, così lo chiamavamo, tutta la famiglia andava al cimitero con i fiori. Era l'occasione di mettere il cappotto nuovo o di sfoggiare la pelliccia. Ora qui la temperatura supera i dieci gradi come ieri che avevamo 14 gradi di pomeriggio. Oggi non so perché non sono ancora uscita.

L'alluvione e la tempesta di vento degli anni passati hanno lasciato molti alberi a terra. Piano piano, l'ambiente devastato, hanno tagliato i lunghi tronchi togliendo le fronde E hanno fatto il cippato che servirà a fare il pellet. Il cippato è un biocombustibile ecologico. Una montagna di polvere di legna. Un profumo che pervade l'aria.

La mia anima non è dei luoghi non lascia tracce al suo passaggio solo qualche quadro d'artista ( mentre sedevo in giardino con la gonna madras o stavo nella sala piena di colori su tacchi rossi ). Non mi importava di restare: eppure com'era incantevole l'aura. Non soffro di nostalgia ma di dimenticanza e oblio. Nulla resta impigliato nella rete della memoria…

Scendere a valle quando piove, significa restare attoniti a ogni tornante per lo spettacolo autunnale. Vivere qui significa vedere ogni giorno le variazioni tonali delle foreste. Le metamorfosi continue. Oggi è il trionfo del giallo limone senape zafferano fino agli aranciati e melograno. Come si fa a non gioire di questo spettacolo naturale che si spalanca a ogni passaggio? Il sipario s'alza su scenari ondeggianti tra le brume. Un bagno di colore che riempie gli occhi. Giallo ovunque Meraviglioso.

Qualcuno non ha ancora capito che tutto quello che si semina, si raccoglie. Tutto il male che si fa ritorna, esattamente come tutto il bene. Non serve credere all'inferno perché il paradiso o l'inferno lo creiamo noi ogni giorno in base a quello che scegliamo di fare. Questione di consapevolezza e rettitudine. Ogni attimo noi scegliamo da che parte stare. Dalla parte del bene o del male.

Fasciatonella sua formidabile tristezza sta sghembo sull'altalena emotivatra rapaci e rettili. Instabile inebetito dalla fragilità del cristallo: va spesso in pezzi tintinnando tra incubose visioni di complotti e sfide. Mentre la bonaccia specchia una immobile luna. Nulla intuendo delle maree rabbiose. Nulla sapendo di squarci e temporali. Nulla pensando al di là del proprio opaco involucro d'Ego.

Risorge il cuore nel brulicare dell"effervescente - mi disseto di parole dopo tanta arsura - ho note che saltano nelle vene.