Antonella Ferrari
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Antonella Ferrari
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## **La telefonata del presidente Mattarella alla madre di Trentini. Un gesto buono e giusto**

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Il presidente Mattarella ha telefonato alla mamma di Alberto Trentini, il volontario e cooperante veneziano
La telefonata del presidente Mattarella alla madre di Trentini. Un gesto buono e giusto
0 0 Il presidente Mattarella ha telefonato alla mamma di Alberto Trentini, il volontario e cooperante veneziano rinchiuso in un carcere venezuelano da oltre un anno. Lo aveva già fatto all’inizio di questa tragedia, che sta seguendo da vicino, con quella discrezione e quel senso di umanità che sono state e sono la cifra della sua presidenza, sempre comunque, dovunque. Non si tratta di una telefonata ordinaria, perché il presidente, prima di manifestare la solidarietà Sua e della nazione, verifica con cura ogni dettaglio, ogni informazione. Su Alberto avrà raccolto solo testimonianze di chi parla di una persona buona, gentile, che ha dedicato la vita alle vite degli altri, come ricordano sempre amiche e amici, chi ha studiato con lui, chi ha condiviso l’esperienza di cooperante,chi lo ha conosciuto all’università di Ca Foscari, chi lo ha frequentato nella parrocchia di Sant’Antonio a vogliamo pensare che il presidente abbia voluto rispondere all’appello lanciato dalla mamma Armanda, al quale ha dato voce Ottavia piccolo, a nominare Alberto, a dare un segnale, ad alimentare la speranza. Questa telefonata, alla vigilia di Natale é stato un gesto buono e giusto. Ora spetta a ciascuno di noi continuare a lottare nella speranza che a casa trentini arrivi la telefonata attesa da oltre un anno, quella che annuncerà la sua liberazione, * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 25, 2025 at 2:30 AM
## **Iran: oltre 1500 esecuzioni nel 2025**

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Con oltre 1500 esecuzioni nel 2025, la Repubblica Islamica dell’Iran, ha registrato il numero più alto di esecuzioni negli ultimi tre decenni. Il 2025 si chiude con oltre 5000 persone in attesa […]
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December 25, 2025 at 2:27 AM
## **Auguri a tutti noi in direzione ostinata e contraria**

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Sarà un anno difficile, attacco alla Costituzione, una Finanziaria che cancella dei diritti acquisiti, venti di guerra, informazione negata, giustizia sotto il controllo del Governo, e per […]
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December 25, 2025 at 2:26 AM
## **Un referendum in diretta televisiva**

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Bene ha fatto il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti a fare appello all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni perché venga convocato con urgenza il Comitato istituito per vigilare sulla […]
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December 25, 2025 at 1:46 AM
## **Nuovo naufragio alla Vigilia di Natale: 16 morti**

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Un nuovo naufragio alla Vigilia di Natale Secondo quanto riferisce sul proprio account di X l’ong Sea Watch, “116 persone hanno perso la vita nell’ennesimo naufragio del 2025. L’unico […]
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December 25, 2025 at 1:44 AM
## **Lettera esclusiva di due mogli di cittadini italiani imprigionati in Venezuela. Come Trentini**

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Alla società italiana, al clero romano, al Santo Padre Leone XIV, a tutte le
Lettera esclusiva di due mogli di cittadini italiani imprigionati in Venezuela. Come Trentini
0 0 Alla società italiana, al clero romano, al Santo Padre Leone XIV, a tutte le istituzioni della Repubblica Italiana, alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a tutti gli italiani di buon cuore: Scriviamo queste parole in uno dei momenti più delicati e simbolici dell’anno. Il Natale si avvicina, tempo di famiglia, di incontro, di speranza e di vita. Per noi, invece, questo sarà il secondo Natale consecutivo segnato dall’assenza, dalla paura e dall’angoscia. Siamo **Maria Livia Vasile** , moglie di **Biagio Pilieri** , e **Marien Padilla** , moglie di **Daniel Echenaguccia** , due cittadini italiani detenuti arbitrariamente in Venezuela per motivi politici. Ci rivolgiamo a voi non solo come mogli, ma come donne che vivono con il timore costante di perdere i propri mariti in carcere, vittime di un sistema che punisce, isola e lascia morire. Lo facciamo perché il silenzio uccide, perché anche l’oblio è una forma di condanna, e perché l’Italia non può restare indifferente davanti al dolore che i suoi cittadini stanno subendo in Venezuela. Nelle carceri venezuelane si muore. Questa affermazione non è retorica: è un fatto recente e dolorosamente concreto. Il **6 dicembre scorso** è morto **Alfredo Díaz** , **ex governatore dello Stato di Nueva Esparta** , dopo **un anno di isolamento** e senza aver ricevuto le cure mediche di cui aveva bisogno. Alfredo era detenuto **nella stessa cella di Biagio Pilieri**. Biagio è stato testimone diretto del suo deterioramento e del suo abbandono. **Biagio Pilieri** , cittadino italiano originario di **Ragusa** , è marito e padre di due figli, giornalista ed ex deputato. È stato arrestato arbitrariamente il **28 agosto 2024** a causa del suo sostegno all’opposizione democratica e della sua attività nel campo dell’informazione. Ha **60 anni** e soffre di **ipertensione, fibromialgia, sindrome del colon irritabile, gravi degenerazioni ossee della colonna vertebrale e delle ginocchia, patologie gastrointestinali severe** e altre malattie croniche che richiedono controlli medici costanti. Nonostante ciò, è detenuto in **totale isolamento presso l’Helicoide** , senza un’adeguata assistenza sanitaria e senza garanzie giudiziarie. La sua salute è fragile e la sua vita è in **reale e immediato pericolo**. **Daniel Echenaguccia** è un imprenditore italiano di **47 anni** , originario di **Avellino** , marito e padre di **due figli adolescenti**. È stato arrestato illegalmente insieme alla sua famiglia il **2 agosto 2024** e successivamente sottoposto a **sparizione forzata per diverse settimane**. Attualmente è detenuto nel carcere di **Rodeo I** , lo stesso in cui si trova **Alberto Trentini** , un altro prigioniero politico italiano, in condizioni estreme di isolamento. Daniel ha perso **oltre 18 chili** , soffre di **asma, disturbi metabolici** e di un grave deterioramento fisico e psicologico, aggravato dall’insalubrità della cella e dalla mancanza di cure mediche. La sua famiglia vive intrappolata in un’attesa angosciante. **Entrambi sono innocenti.** **Entrambi sono italiani.** In questi giorni in cui l’Italia si prepara a celebrare il Natale, vi chiediamo di non permettere che i nostri mariti trascorrano **un secondo Natale in isolamento** , lontani dall’abbraccio delle loro famiglie, senza l’amore dei loro figli, senza la vicinanza di chi li attende. Vi chiediamo di non lasciarli soli di fronte alla malattia, all’abbandono e al rischio di morte. Facciamo appello al **senso umano e cristiano** , alla coscienza morale della società italiana e alla responsabilità storica delle sue istituzioni. Chiediamo un’**intervento umanitario urgente** , chiaro e deciso. Chiediamo che vengano attivati **tutti i canali diplomatici e politici possibili**. Chiediamo che si faccia **tutto ciò che è umanamente possibile** per salvare le loro vite e consentire il loro ritorno a casa. Chiediamo che l’Italia **non dimentichi i suoi cittadini detenuti in Venezuela**. Con speranza, con dolore, ma anche con fede, **Maria Livia Vasile** Moglie di Biagio Pilieri **Marien Padilla** Moglie di Daniel Echenaguccia * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 25, 2025 at 1:17 AM
## **Franca Viola, 65 anni fa il suo “no” ha cambiato la Storia**

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Nel 1965 l’Italia è in pieno boom economico, l’anno precedente la lira ha vinto un oscar per la moneta, l’occupazione cresce, le famiglie possono comprare la prima automobile (eh si […]
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December 24, 2025 at 1:17 AM
## **2026, l’anno della difesa della Costituzione**

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Un giorno ebbi l’occasione di intervistare Tina Anselmi, prima ministra donna, esponente democristiana, presidente della Commissione P2, staffetta durante gli anni della lotta di Liberazione. Le […]
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December 24, 2025 at 1:02 AM
## **I conti non tornano**

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I conti non tornano? Semplice basterà tagliare la Corte dei conti. Così nella legge di bilancio è arrivata la vendetta contro chi ha il dovere di controllare i conti, di richiamare, di sanzionare. La traballante […]
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December 24, 2025 at 12:49 AM
## **A Trieste il giorno di Natale la luce cammina tra gli ultimi**

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A seguito della quarta persona migrante morta nel Friuli Venezia Giulia in soli pochi giorni a causa dell’emergenza freddo – l’ultima è stata ritrovata in un capannone del Porto […]
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December 24, 2025 at 12:35 AM
Problemi di salute, traguardi lavorativi, di studio o sportivi. Un Natale 2025 all’insegna della solidarietà
0 0 Problemi di salute, piccoli traguardi di studio o lavorativi. Imprese sportive, inclusione sociale, attenzione agli animali. Piccole storie di condivisione e generosità nascono continuamente sulla piattaforma GoFundMe, dove anche quest’anno si chiude all’insegna della solidarietà dal basso. Il villaggio di VABboNatale di Sinnai fa sognare grandi e piccini. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di lanciare un fundraising per finanziare l’iniziativa, mentre proprio in vista del Natale sono stati raccolti 17mila euro per i bambini dell’ospedale pediatrico Alyn. In memoria di Floriano, il barbiere del paese, a Vallerano è stato organizzato un pranzo di beneficenza i cui proventi andranno al Reparto Oncologico dell’Ospedale Santa Rosa di Viterbo. Il podcast One More Time ha deciso di aprire una raccolta fondi per aiutare Maila, che ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia, a creare uno spazio di accoglienza familiare per cani bisognosi. Ludovica invece ha avviato un’iniziativa per supportare Gender Jobs, mentre Emanuela lotta da anni per avere una carrozzina con verticalizzazione, che le permetterebbe di vivere una vita più agevole. Con una donazione è possibile sostenere la ristrutturazione della nuova sede a San Gelasio (Roma) dedicata alle persone più fragili, senza dimora e a chi vive in povertà. A Bologna l’associazione Arco si occupa di ripresa da periodi di stallo personale, per un benessere mentale e sociale. Non lontano, Molinella, con un’iniziativa solidale si sta supportando l’ampliamento di un presidio anti violenza in difesa delle donne. Stesso obiettivo del Network True Colors di Parma, nato per promuovere una cultura di accettazione, rispetto e inclusione. Alcuni ragazzi emiliani affronteranno la via francigena verso Roma, dove don Paolo, della Parrocchia San Benedetto Giuseppe, sta raccogliendo fondi per riparare il campetto parrocchiale. Nella periferia est della capitale, inoltre, sorge Casale Caletto Young, un progetto pensato per ragazzi e ragazze che si sentono bloccati, soli o fragili. Una giovane coppia del pavese in un momento di difficoltà ha chiesto aiuto alla solidarietà online e ha raccolto 20mila euro, con cui è riuscita a saldare i debiti con i creditori. Con i tremila euro donati sulla piattaforma GoFundMe, Giulia invece ha potuto aprire il suo studio da osteopata. Gli amici di Carlo, recentemente scomparso, hanno raccolto più di ottomila euro per pagare il Master in Mechanical Engineering del figlio Matteo negli Stati Uniti. I ragazzi del Liceo Scientifico Edoardo Amaldi di Alzano Lombardo (BG) hanno ottenuto i fondi sufficienti per creare la loro Web Radio scolastica. Quelli di terza media delle scuole EdRes affronteranno invece un viaggio di volontariato ad Atene. Sempre in Grecia, a Rodi, il ristorante Broccolino è in difficoltà. Per salvarlo si è fatto ricorso alla solidarietà dal basso. Con quest’ultima è possibile anche sostenere progetti artistici. Un’amicizia messa a dura prova, sospesa tra parole dette troppo tardi e verità che non si riescono a pronunciare. Questo il tema del cortometraggio “Pollo fritto”, che dei giovani registi stanno producendo tramite un GoFundMe. Lo sport rimane sempre in primo piano. L’asd Eclisse ha subito il furto del materiale realizzato per la squadra under 15: qualcuno ha rubato l’attrezzatura, rompendo direttamente il vetro dell’auto che conteneva gli scatoloni. La società ha avviato una raccolta fondi per riacquistare il materiale Il team di Carlo Negri ha in parte finanziato la partecipazione alla finale Europea di drifting al Circuito di Jarama, a Madrid. Con l’iniziativa Adotta un Chilometro! Allo stesso modo si può sostenere il pilota Andrea Gava nella prossima Dakar. Non manca infine l’attenzione agli animali: il gatto Lindo è in terapia intensiva e ha bisogno di supporto. * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 24, 2025 at 12:23 AM
L’ultimo nome è Anna. Uccisa a coltellate dal compagno, che poi si suicida. La strage del 2025 non si ferma
0 0 L’elenco non si ferma, si aggiorna con una regolarità terrificante. L’ultimo nome è quello di Anna Tagliaferri, imprenditrice di 40 anni di Cava de’ Tirreni. È stata colpita almeno sei volte con un coltello da cucina dal suo compagno coetaneo, Diego Di Domenico. L’ha uccisa in casa, davanti agli occhi della madre di lei, che nel disperato tentativo di difendere la figlia è rimasta a sua volta ferita. Dopo l’omicidio, l’uomo è salito sul tetto e si è lanciato nel vuoto, morendo sul colpo. Una dinamica che le forze dell’ordine definiscono “chiara”: un femminicidio-suicidio. Nella comunità, dove Anna era nota e stimata per la sua storica pasticceria, regnano lo sconcerto e l’incredulità. Emerge un dettaglio tanto comune quanto agghiacciante: non risulta alcuna denuncia, nessuna segnalazione che potesse far presagire la tragedia. Un silenzio che ha preceduto l’esplosione di una violenza mortale. Il sindaco ha sospeso le iniziative natalizie, un gesto di lutto che sottolinea come ogni femminicidio sia una ferita per l’intera collettività. Quasi nelle stesse ore, nel Varesotto, un’altra storia di violenza estrema ha trovato un epilogo diverso solo grazie al coraggio della vittima. Una donna di 50 anni, terrorizzata in auto dal suo aguzzino, è riuscita a fare con la mano il segnale internazionale di richiesta d’aiuto. Qualcuno lo ha capito e ha dato l’allarme. L’uomo, un 37enne conosciuto online che le aveva mentito sul suo stato civile, è stato arrestato. Alle sue spalle, una scia di abusi terrificanti: percosse così violente da mandarla in ospedale, seguite da altre botte perché convinto che lei avesse avuto un rapporto con il medico; l’obbligo di denunciare per stupro un vecchio amico; giorni di sequestro in casa, costretta a vivere con lui, la moglie e la figlia, in attesa che i lividi sul suo corpo svanissero. In un’occasione, la moglie dell’aggressore, vedendo la vittima tumefatta, ha commentato: “Pensavo peggio”. Una frase che svela un abisso di soggiogazione e normalizzazione della violenza. Questi due episodi, uno culminato nella morte, l’altro in un arresto che sa di salvezza, non sono schegge impazzite di cronaca. Sono la manifestazione esatta del bilancio dei femminicidi del 2025, che non è una contabilità, ma una sentenza. Al 21 dicembre, il numero delle donne uccise in Italia sale a una stima di 86 casi. Donne morte per accoltellamento, per colpi di arma da fuoco. Altre cause del decesso sono soffocamento o strangolamento, percosse, colpi di forbici, di pietre, colpi d’ascia e di martello, caduta dalla finestra. Questo bollettino di guerra ha un’origine precisa e desolante: la stragrande maggioranza di queste vite è stata spezzata non da un estraneo nell’ombra, ma dall’uomo che avevano accanto, il partner o l’ex. Non è il racconto di raptus imprevedibili, ma la cronaca di un potere maschile che, quando messo in discussione, si trasforma in violenza letale. L’assassino non è un mostro eccezionale, ma l’esecutore finale di una cultura del possesso che non tollera l’autonomia, la libertà, l’abbandono. Ogni donna uccisa è la vittima di un uomo che ha confuso l’amore con il controllo e ha considerato il “no” di lei come un’offesa intollerabile al proprio ego, da punire con la morte. Ogni singola tragedia è un atto d’accusa verso un sistema che si dimostra cronicamente inadeguato. Le leggi, pur presenti, si infrangono contro denunce inascoltate, valutazioni del rischio superficiali e una macchina della giustizia che interviene spesso quando è ormai troppo tardi. La prevenzione, vera unica arma efficace che parte dall’educazione al rispetto nelle scuole, rimane una Cenerentola del dibattito pubblico, sacrificata sull’altare di una perenne logica emergenziale. Il 2025 si chiude quindi non solo con il lutto per Anna e le altre 85 donne, ma con la fotografia di un fallimento collettivo. Il femminicidio non è un’emergenza di ordine pubblico, ma il sintomo più violento di una malattia sociale. E la domanda che resta sospesa, pesante come un macigno, è cosa debba ancora accadere perché si comprenda che questa non è una questione privata, ma la più politica delle battaglie. Una battaglia non più rimandabile, una questione di civiltà * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 24, 2025 at 12:09 AM
## **Quando una tesi diventa atto di cittadinanza**

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Cosa accade alla libertà di informazione quando il potere politico decide di silenziare dei giornalisti liberi? E quali conseguenze subisce la società se tale epurazione raggiunge il suo scopo? È […]
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December 23, 2025 at 11:57 PM
## **Faccetta nera. Un Natale nostalgico.**

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Ci sono canzoni che non appartengono al passato perché non se ne sono mai davvero andate. Restano lì, in una zona ambigua della memoria collettiva, pronte a riemergere quando il contesto smette di […]
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December 23, 2025 at 11:45 PM
## **La guerra dimenticata in Sudan e il nuovo fronte dei Monti Nuba**

@giornalismo
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Negli ultimi mesi, l’attenzione internazionale si è molte volte concentrata sui conflitti più evidenti in altre parti del mondo, lasciando in ombra una delle crisi umanitarie più
La guerra dimenticata in Sudan e il nuovo fronte dei Monti Nuba
0 0 Negli ultimi mesi, l’attenzione internazionale si è molte volte concentrata sui conflitti più evidenti in altre parti del mondo, lasciando in ombra una delle crisi umanitarie più antiche e drammatiche del continente africano: la guerra in Sudan su tutte. Mentre si apre il nuovo fronte sui Monti Nuba, il bilancio delle vittime è triplicato: sarebbero almeno 450 mila, secondo fonti sudanesi. Un numero di morti triplicato in pochi mesi, come purtroppo temevano e avevamo drammaticamente anticipato. Dopo i massacri nel nord del Darfur, le Forze di supporto rapido si sono spinte nella regione simbolo di resistenza e di fede, il Kordofab. In particolare i Monti Nuba, che hanno visto sconvolgere il fragile equilibrio di pace che durava da tempo. Fino a pochi giorni fa, sembravano un’isola di sobrietà rispetto alla violenza dilagante del resto del Sudan, dove le fazioni principali — le Forze di Supporto Rapido (RSF) e le milizie governative — combattevano altrove, lasciando questa regione in una sorta di limbo di quiete apparente. Le strade erano sgombre, i soldati assenti: una pace apparente che aveva permesso alla popolazione di vivere tra enormi difficoltà, certo, ma senza il terrore quotidiano di scontri armati o di bombardamenti indiscriminati. Tutto cambierà, purtroppo, con l’attacco improvviso, come un fulmine a ciel sereno, ai civili nei Monti Nuba. La notizia di un drone che ha colpito una clinica civile vicino a una scuola, provocando oltre 50 morti, tra cui molti studenti e giovani in formazione sanitaria, segna un salto di qualità nel conflitto. Un attacco che non risparmia bambini e civili innocenti, che si trovavano in un’area non militare, ma semplicemente nel loro quotidiano. Un drono “kamikaze” che esplode a pochi metri da terra, senza preavviso, con un impatto devastante e senza grande cratere, come testimoniano madre Kizito e altri operators sul campo. Questa modalità di attacco segna l’ingresso di una violenza più sofisticata e silenziosa, e se il rischio di escalation rimane alto, la comunità internazionale deve fare di tutto per bloccare questa deriva che rischia di trasformare la regione in un inferno senza ritorno. Il forte legame dei Nuba con la propria fede, la loro storia di resistenza e di solidarietà rappresentano un esempio vivo di resilienza. Nonostante decenni di guerre e di oppressione, la loro determinazione a restare, a mantenere viva la propria cultura e le proprie tradizioni, emerge forte nel lavoro instancabile di figure come padre Kizito e il medico Tom Catena, che hanno costruito e continuano a sostenere strutture di assistenza sanitaria fondamentali per la regione. L’attacco di questi giorni e l’intensificarsi dei conflitti devono svegliare la coscienza globale. La guerra nei Monti Nuba non è una guerra dimenticata solo per mancanza di interesse, ma perché le sue ferite si sono troppo spesso accumulate sotto la superficie dell’indifferenza internazionale. È urgente che la comunità mondiale smetta di girarsi dall’altra parte: la pace, la giustizia e la dignità di questa popolazione devono tornare al centro dell’attenzione, prima che tutto sia perduto. In un mondo che corre veloce, non possiamo permetterci di perdere questa battaglia per i Monti Nuba. La loro storia di fede, di resistenza e di speranza è un monito per tutti: l’indifferenza è complicità, e il silenzio di fronte alla violenza è una vittoria per gli oppressori. È tempo di fare sentire la voce di chi non ha voce, di agire concretamente per proteggere questa comunità e per cercare una soluzione giusta e duratura. Il futuro dei Monti Nuba, e con esso la compattezza della pace in Sudan, dipende anche da noi. Non lasciamo che questa guerra, così silenziosa ma così sanguinosa, diventiamo un’altra pagina dimenticata nel grande libro delle crisi globali. * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 23, 2025 at 11:37 PM
## **Natale a Gaza**

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A Gaza si muore di freddo. L’elettricità manca da due anni. Ma il mondo accende le luci di Natale e rimanda a dopo le feste il “problema”, tanto sta cominciando la fase due della tregua…
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December 23, 2025 at 11:17 PM
## **Natale a Sant’Egidio, la festa che non dimentica gli ultimi**

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Sarà un Natale che non dimentica gli ultimi e che, alla fine di questo Giubileo della speranza, vuole inviare un forte messaggio di solidarietà e di pace ai tanti poveri che abitano […]
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December 23, 2025 at 11:17 PM
## **Gaza muore d’inverno**

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(con un’intervista a Riccardo Noury sul tema dei diritti umani e del Rapporto annuale di Amnesty International) Mohammed Khalil Abu al-Khair: si chiamava così uno dei neonati morti di recente a Gaza. Non è certo il primo […]
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December 23, 2025 at 11:13 PM
## **Alaa Faraj e gli altri**

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Qualche settimana fa ho letto il bel libro di Alaa Faraj ‘Perché ero ragazzo’. Avevo ascoltato Timbuctu, il podcast dell’amico Marino Sinibaldi su Il Post, due puntate dedicate a questo libro. Ieri il presidente della […]
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December 23, 2025 at 10:43 PM
## **Perché Leone fa più notizia per le note di colore che per la sostanza del suo magistero?**

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Come mai Leone fa più notizia per le note di colore che per la sostanza del suo magistero? La risposta può
Perché Leone fa più notizia per le note di colore che per la sostanza del suo magistero?
0 0 Come mai Leone fa più notizia per le note di colore che per la sostanza del suo magistero? La risposta può essere abbastanza semplice: perché il metro che i numerosi oppositori di Francesco conoscono è l’opposizione a Francesco. Costoro, nel palazzo non pochi, si presentano come ammiratori di Leone, ma per farlo non dispongono d’altro che di dati esteriori. Hanno cominciato con quello che è stato uno slogan di esultanza, “Indossa la mozzetta”, cioè il rosso imperiale, che Francesco aveva messo da parte. Ma quando ha cominciato a parlare Leone ha messo subito in chiaro che anche lui vuole una Chiesa sinodale, e questo è scivolato nell’angolo. Poi ha ribadito che la Chiesa deve essere come diceva Francesco “in uscita”, nel suo linguaggio “missionaria”, che è la stessa cosa. E anche questo è stato messo da parte, gettando l’occhio su altri esteriorità. Il giorno dell’incontro con i movimenti, una novità introdotta da Francesco e che Leone ha condiviso, ma non è stato commentato, visto che Leone aveva esordito così: “ Più di dieci anni fa, qui in Vaticano, Papa Francesco vi ha detto che eravate venuti per piantare una bandiera. Cosa c’era scritto? “Terra, casa e lavoro”.[…] Era una “cosa nuova” per la Chiesa, ed era una cosa buona! Facendo eco alle richieste di Francesco, oggi dico: la terra, la casa e il lavoro sono diritti sacri, vale la pena lottare per essi, e voglio che mi sentiate dire “Ci sto!”, “sono con voi”!” Per gli avversari di Francesco omettere è diventata una costante, tanto che Leone con loro è diventato un papa poco loquace. Ancora in questi giorni, quando è stato divulgato il suo messaggio Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace, destreggiarsi è stato molto difficile. Ma il pranzo in nunziatura nelle stesse ore ha consentito uno spostamento d’attenzione. Eppure in quel messaggio c’è una citazione di Giovanni XXIII che avrebbe fatto bene sia alle teste tonde che alle teste a punta leggere. Perché? Proviamo a farlo insieme, eccolo qui: «Occorre riconoscere che l’arresto agli armamenti a scopi bellici, la loro effettiva riduzione, e, a maggior ragione, la loro eliminazione sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo non si procedesse ad un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoprandosi sinceramente a dissolvere, in essi, la psicosi bellica: il che comporta, a sua volta, che al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia. Noi riteniamo che si tratti di un obiettivo che può essere conseguito. Giacché esso è reclamato dalla retta ragione, è desideratissimo, ed è della più alta utilità». Ora è arrivato il messaggio alla Curia Romana e gli avversari di Francesco anche qui si sono esercitati nell’arte della contrapposizione, senza soffermarsi su quanto vi si dice, sulla scelta di indicare come bussola del discorso la prima Esortazione Apostolica di Francesco, ma sul come, cioè sul suo modo “pacato”; non è dunque questa una caratteristica di Leone, è una opposizione a Francesco. Così facendo quel pezzo di mondo che vive di opposizione a Francesco, a me sembra cancellare Leone per evidenziare differenze esteriori, presunte o reali, da Francesco. Se questa è una breve sintesi relativa ai discorsi, poi ci sono alcuni atti. La prima nomina curiale di Leone è stata quella di una donna, per alcuni uno “degli scandali” del tempo di Francesco. Più di recente è giunta la nomina del nuovo arcivescovo di New York, più in discontinuità da loro che da Francesco, ed è passata in secondo piano. E non è poca cosa, visto che lì sedeva un nome di punta del cosiddetto fronte “conservatore”, e che ora vi è giunto un vescovo dell’Illinois formatosi nella diocesi di Chicago e una lunga esperienza in America Latina. Ma non basta: le abbondanti sottolineature “di stile” hanno sorvolato anche sul nuovo vescovo di Palm Beach, luogo abbastanza importante, sempre negli Stati Uniti, cioè in quell’America che definivano tanto cara al papa papa americano, che ora “americano” lo chiamano di meno. E cosa è successo a Palm Beach. Ecco come ha aperto il suo articolo al riguardo “Mediafighter”: “ La decisione di Papa Leone XIV di nominare Manuel de Jesùs Rodrìguez vescovo di Palm Beach non è una scelta neutra. È, al contrario, una nomina altamente simbolica, quasi una parabola ecclesiale collocata nel luogo dove il potere politico americano ama specchiarsi: la Florida di Palm Beach, la diocesi che ospita Mar-a-Lago, la residenza privata del presidente Donald Trump, da lui stesso definita “il centro dell’universo”. Eppure, al centro di questa nuova costellazione episcopale non viene posto un uomo di apparato, né un vescovo “di sistema”, ma un parroco migrante, figlio della Repubblica Dominicana, cresciuto pastoralmente nel Queens, tra famiglie ispaniche segnate dalla precarietà, dalla paura delle deportazioni, dalla fragilità quotidiana”. Difficile qui parlare di “discontinuità” Forse invece ha ragione Pietro Schiavazzi quando afferma che per Trump e i trumpiani questo papa forse è più allarmante, perché presenta l’altra America. Tutto questo non vuol certo dire che Robert Prevost sia un clone di Francesco. E’ il papa, ha la sua storia, la sua formazione e la sua identità, ma si pone con le sue specificità in continuità con Francesco. Bergoglio ha segnato una novità indiscutibile per la Chiesa cattolica, ha concluso la stagione dell’interpretazione del Concilio e ne ha aperta quella dell’attuazione. Con il suo stile, la sua storia, la sua personalità, il suo indiscutibile carisma. Ma l’ha aperta e Prevost prosegue su quella strada, a modo suo ovviamente. In questo tempo che segna il passaggio da un’epoca a un’altra, che si spera non sia quella della fine delle istituzionali globali, non sarà la messa in latino a rendere la chiesa universale, ma il suo stare nella storia, non di ritenersi un giudice eterno al di sopra e al di là della storia. Ecco allora che si capisce come mai il suo primo incontro con tutti i cardinali, il Concistoro straordinario del 7 e 8 gennaio, sarà innanzitutto sulla liturgia. * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 23, 2025 at 10:27 PM
## **Il Presidente Mattarella chiama la madre di Alberto Trentini**

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei giorni scorsi ha telefonato alla madre di Alberto Trentini, il cooperante veneto detenuto da oltre un anno in Venezuela. Lo si […]
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December 23, 2025 at 10:25 PM
## **Quando sarà sciolta l’organizzazione neofascista Casapound? Interrogazione in Parlamento**

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Fascismo. Interrogazione parlamentare di Fratoianni, Schlein e Bonelli al governo Meloni. Quando sarà sciolta
Quando sarà sciolta l’organizzazione neofascista Casapound? Interrogazione in Parlamento
0 0 **Fascismo. Interrogazione parlamentare di Fratoianni, Schlein e Bonelli al governo Meloni.** **Quando sarà sciolta l’organizzazione neofascista Casapound in base alla Legge Mancino? E dopo le rivelazioni nell’ultimo libro di Berizzi, sulla presenza di finanziatori occulti dell’organizzazione vuole o no applicare la Legge Anselmi?** “Vogliamo sapere dal governo quali iniziative urgenti intende intraprendere affinché venga tempestivamente applicata la Legge Mancino nei confronti di CasaPound Italia e si proceda con la richiesta di scioglimento. – si legge nella nota allegata all’0interrogazione – Inoltre, affinché si accerti l’esistenza della rete di finanziatori occulti della suddetta organizzazione neofascista e razzista, rete denominata gli «Unici», vogliamo sapere dal governo se intende applicare la Legge Anselmi e, in riferimento all’articolo 4 di quest’ultima, se intende procedere con la sanzione nei dipendenti pubblici, civili e militari, coinvolti”. È quanto chiedono Nicola Fratoianni, Elly Schlein ed Angelo Bonelli in un’interrogazione parlamentare ai ministri Piantedosi e Zangrillo. L’interrogazione prende spunto dall’ultimo libro inchiesta del giornalista **Paolo Berizzi “****Il libro segreto di CasaPound”** , dove è raccolta la testimonianza diretta di un militante di lungo corso dell’organizzazione politica neofascista. Ne emerge un quadro molto preoccupante per le istituzioni democratiche, per chi le rappresenta, per la cittadinanza tutta. Nell’interrogazione si sottolinea che la violenza, per CasaPound Italia, è metodo politico per eccellenza, sia all’interno dell’organizzazione (con gli «schiaffi educativi») che, ovviamente, all’esterno e contro coloro che sono ritenuti nemici della rivoluzione fascista. Vicende già ampiamente note al potere giudiziario e alle cronache dalle aggressioni ai danni di parlamentari della Repubblica e di giornalisti (ultimo, il caso del giornalista della Stampa Andrea Joly, i cui responsabili sono stati condannati in primo grado ad un anno di reclusione nei giorni scorsi), di studenti e degli attivisti sindacali, è non solo confermato, ma arricchito di particolari scabrosi. Ad esempio l’aggressione avvenuta a Venezia la notte di Capodanno del 2019 e subita dal parlamentare (oggi) del PD Arturo Scotto, per esempio, vede coinvolti, seppur non imputati (sono invece imputati Luca Travaglia e Tommaso Bellavite, entrambi attivisti storici della formazione simboleggiata dalla Tartaruga frecciata), dirigenti di primo piano quali Francesco Polacchi, tra i fondatori di Blocco studentesco, l’organizzazione studentesca afferente a CasaPound, e, dal 2014, imprenditore del marchio di abbigliamento Pivert, all’organizzazione neofascista indiscutibilmente legato; bene poi ricordare, tra le tante: la condanna in primo grado per i fatti accaduti, a Roma (Casal Bertone, gennaio del 2022), che vede coinvolti il fondatore e leader indiscusso Gianluca Iannone, nonché Luca Marsella, l’attuale portavoce dell’organizzazione. La scorsa estate, sono stati condannati a 300 ore di volontariato 24 attivisti di CasaPound, sede di Verona, per le spedizioni punitive ed esplicitamente razziste ai danni di migranti di origine marocchina e tifosi del Marocco (Mondiali in Qatar, 2022). 17 condanne sono state richieste dalla Procura di Bari, e il processo è in dirittura d’arrivo, per le violenze avvenute nel 2018, perpetrate dagli attivisti del circolo Kraken, che fu sede barese di CasaPound, e che ha visto, tra le vittime, l’allora europarlamentare Eleonora Forenza;. Tra le testimonianze raccolte da Berizzi, la più inquietante, nonché dettagliata, è quella relativa ai cosiddetti «Unici»: Imprenditori, professionisti, giornalisti, politici, avvocati, docenti universitari, un famoso ambasciatore, generali. Sono coloro (circa 70) che compongono la rete di finanziatori occulti di CasaPound Italia, costituita tra il 2017 e il 2018 su iniziativa di Gianluca Iannone e Marco Clemente; finanziatori che nel libro di Berizzi hanno, in buona parte e per la prima volta, nomi e cognomi. Spiccano l’ambasciatore Mario Vattani, il generale dell’aeronautica Paolo Pappalepore e Manfredi Minutelli, responsabile delle relazioni governative e grandi clienti per il Sud Europa del colosso Alibaba. Alla luce delle diverse sentenze relative a fatti di violenza imputati agli attivisti di CasaPound Italia, secondo la Legge n. 205 del 1993 o “Legge Mancino”, questa organizzazione dovrebbe già da tempo essere oggetto delle iniziative del Ministro dell’Interno. Infine, qualora provata l’esistenza degli «Unici», ovvero dell’associazione segreta suindicata che ha finanziato CasaPound Italia a partire dal 2018, troverebbe applicazione la Legge n. 17 del 1982, detta “Legge Anselmi”, sia per lo scioglimento dell’organizzazione sia per l’accertamento della responsabilità dei dipendenti pubblici, civili e militari, coinvolti. * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 23, 2025 at 10:00 PM
## **Referendum oppositivo alla riforma costituzionale della magistratura. Ecco come firmare**

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REFERENDUM OPPOSITIVO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE DELLA MAGISTRATURA – raccolta firme ✍️ Ecco il link alla
Referendum oppositivo alla riforma costituzionale della magistratura. Ecco come firmare
0 0 REFERENDUM OPPOSITIVO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE DELLA MAGISTRATURA – raccolta firme ✍️ Ecco il link alla piattaforma di raccolta firme per la promozione del referendum oppositivo alla riforma costituzionale della magistratura. ✍️ Per firmare la richiesta di referendum segui questi passaggi: – 👉🏻 clicca sul tasto accedi e inserisci le tue credenziali (tramite SPID/CIE/CNS); – ⁠👉🏻 clicca sul campo ‘Raccolta di almeno 500.000 firme per il referendum confermativo del testo della legge costituzionale concernente “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare” – ⁠👉🏻 clicca sul tasto ‘sostieni l’iniziativa’ e segui le istruzioni finali Alla richiesta di referendum oppositivo alla riforma costituzionale della magistratura é possibile dare la propria adesione fino al 30 gennaio 2026. https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 23, 2025 at 9:51 PM
Articolo21 e i suoi presidi saranno intransigenti anche nel 2026 nella difesa dei valori della Costituzione
0 0 _“Per contro, però, da tutto questo nasce anche il desiderio struggente (e insieme, sempre di più, la volontà determinata e consapevole) di cambiare, cioè di vivere in modo diverso, di vivere – possiamo dire con una parola – sereni. Vivere, intendiamo dire, faticando, lavorando, studian­do, battagliando: ma sereni. Questo vuol dire, cioè vivere con la consapevolezza che la vita ha riacquistato un senso, che c’è qualcosa in cui vale la pena di credere, che ci sono degli scopi degni di essere raggiunti e che si è ristabilita una solidarietà fra gli uomini che consente loro di lavorare insie­me, per dei fini di cui tutti riconoscono la validità”_ _Enrico Berlinguer, lettera ai Giovani 1976_ Con le parole che Berlinguer dedicava ai giovani nel 1976 vi auguriamo un indomito 2026! Il Mondo che aveva negli occhi Berlinguer cinquant’anni fa non è così diverso da quello di oggi: l’attacco alla libertà, alla democrazia, alla Costituzione antifascista, al pensiero critico allora come oggi, passa per la propaganda, l’intimidazione, la distrazione di massa e la guerra. Ci auguriamo la “serenità” di cui scrive Berlinguer: la “serenità” di chi ha trovato (o ritrovato) il senso della vita nel comune impegno per la liberazione. Ieri come oggi. Articolo 21 grazie ai suoi presidi sparsi per il territorio continuerà ad essere intransigente nella difesa dei valori della Costituzione a cominciare dalla battaglia referendaria sulla riforma “Nordio/Meloni”, snodo decisivo per la realizzazione del progetto reazionario ed illiberale della destra al Governo dell’Italia, al quale ci opponiamo con determinazione. Buon 2026! W Articolo 21! * * * ## Iscriviti alla Newsletter di Articolo21 Indirizzo Email* Nome Ho letto e accetto i termini e le condizioni
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December 23, 2025 at 9:35 PM
## **Rapido 904. La strage (dimenticata) di Natale**

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C’è una strage spesso dimenticata tra quelle che hanno insanguinato l’Italia dal 1969 (Piazza Fontana) ed è quella del Rapido 904, ribattezzata la strage di Natale. L’attentato al treno che il 23 […]
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December 22, 2025 at 11:43 PM