Maurizio Scaltriti
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scaltritilab.bsky.social
Maurizio Scaltriti
@scaltritilab.bsky.social
VP Translational Medicine, Oncology R&D, AstraZeneca. Autore del libro “Non se, ma quando” https://amzn.eu/d/7OOubJG. Co-founder di Medendi (http://medendi.org).
Lo rendo pubblico perché l’ho visto dall’interno. Cristian poteva scegliere di vivere una vita comoda, con il suo lavoro e le sue soddisfazioni. Ma ha scelto di fare qualcosa di tangibile per il suo territorio. E vuole espandersi. Un team eccezionale con un cuore enorme.
November 12, 2025 at 12:23 PM
Un gruppo di ragazzi capitanato dal campione di CrossFit e ex-professionale di rugby Cristian Rechichi, che aiuta in Calabria bambini e ragazzi con varie forme di disabilità. Un progetto in cui credo molto che vuole diffondere e usare lo sport come strumento di inclusione sociale.
November 12, 2025 at 12:22 PM
Concludo dicendo che ho semplificato molto, concentrandomi piú sul far capire ad un pubblico vasto che ad essere minuzioso. Le tecniche per lo sviluppo di nuove terapie si sta affinando sempre piú, facendo a volte apparire miracolosi certi risultati. Non se, ma quando. Fine.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Altri tipi di molecole, chiamati T-cell engagers, riescono ad avvicinare linfociti che normalmente non si trovano nel microambiente tumorale alle cellule tumorali. Praticamente molecole che prendono per mano le cellule immunitarie e le scortano al tumore.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Queste cellule "potenziate" vengono moltiplicate a milioni e reinfuse: una volta dentro, si moltiplicano da sole, attaccano il tumore. Funzionano molto bene in leucemie e linfomi, ma cominciano a dare risultati promettenti anche in tumori solidi.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Le terapie a CAR-T vanno oltre: si prelevano linfociti dal paziente, si modificano in laboratorio per renderle più aggressive contro il cancro, e si reinfondono. Si inserisce geneticamente un recettore artificiale (CAR) che riconosce una proteina specifica sul tumore.
November 10, 2025 at 11:47 AM
Alcuni farmaci, chiamati inibitori dei checkpoint, rimuovono questi scudi: sono anticorpi che bloccano proteine come PD-1, PD-L1 o CTLA-4, permettendo ai linfociti T di riconoscere il tumore e attaccarlo. È come togliere il freno a un'auto da corsa.
November 10, 2025 at 11:47 AM
3) Le immunoterapie risvegliano il nostro sistema immunitario contro il cancro come farebbe con un'infezione. Normalmente, le cellule immunitarie (come i linfociti T) pattugliano il corpo ma i tumori si camuffano con "scudi" che spengono l'attacco.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Queste sostanze tossiche agiscono sul DNA, rompendolo, o su altre funzioni vitali delle cellule. È un sistema mirato: il veleno resta inattivo finché non arriva a destinazione, riducendo gli effetti collaterali su organi sani, dati ad esempio dalla chemioterapia.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Quando il farmaco viene iniettato, l'anticorpo viaggia nel sangue e arriva alle cellule tumorali riconoscendo appunto quelle proteine che funzionano quasi da “bandiera”. A quel punto, la cellule "inghiottiscono" l'anticorpo con il veleno attaccato.
November 10, 2025 at 11:46 AM
2) Gli anticorpi coniugati sono come cavalli di Troia che agiscono direttamente sul tumore. Questi anticorpi coniugati attaccano soprattutto le cellule tumorali perché usano proteine presenti prevalentemente sulla loro superficie per entrare e liberare sostanze citotossiche.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Il risultato è che la cellula tumorale smette di moltiplicarsi e spesso muore per "mancanza di benzina". La strategia è sempre la solita, colpire soprattutto le cellule malate, lasciando in pace quelle sane. Si possono usare da sole o in combinazione con altri farmaci.
November 10, 2025 at 11:46 AM
Ad esempio, in certi tipi di leucemia o cancro al polmone (per citarne due), mutazioni genetiche rendono specifiche chinasi iperattive: questi farmaci le riconoscono come chiavi in serrature specifiche e possono scardinare l’attivitá di queste proteine.
November 10, 2025 at 11:45 AM
Nelle cellule tumorali questi pulsanti restano bloccati "a tavoletta", facendo crescere il tumore senza controllo. Gli inibitori delle chinasi entrano nella cellula e si legano proprio a queste proteine, impedendo al tumore di ricevere il segnale di crescita.
November 10, 2025 at 11:45 AM
1) Gli inibitori delle chinasi sono farmaci che agiscono come interruttori per spegnere segnali specifici dentro le cellule tumorali. Questi segnali partono da proteine chiamate chinasi, che funzionano come acceleratori del “motore” delle cellule.
November 10, 2025 at 11:45 AM
Solo in vitro.
November 9, 2025 at 2:23 PM