L’esempio mi sembra giusto: il linguaggio ormai ha aperto la posizione simbolica del “frocio”, se quest’uomo etero vuole essere denigrato a letto mi pare naturale che usi un termine denigratorio… La soluzione quale sarebbe: reprimere il desiderio? usare un termine inadeguato alla fantasia?
December 19, 2025 at 5:25 PM
L’esempio mi sembra giusto: il linguaggio ormai ha aperto la posizione simbolica del “frocio”, se quest’uomo etero vuole essere denigrato a letto mi pare naturale che usi un termine denigratorio… La soluzione quale sarebbe: reprimere il desiderio? usare un termine inadeguato alla fantasia?
la roba di ascoltare i gruppi marginalizzati è una degenerazione delle epistemologie situate: le minoranze non hanno per forza una conoscenza veritiera della loro condizione, talvolta ne sono troppo coinvolte per avere un giudizio onesto. e mentre scopo non rifunzionalizzo niente, sto scopando.
December 19, 2025 at 4:36 PM
la roba di ascoltare i gruppi marginalizzati è una degenerazione delle epistemologie situate: le minoranze non hanno per forza una conoscenza veritiera della loro condizione, talvolta ne sono troppo coinvolte per avere un giudizio onesto. e mentre scopo non rifunzionalizzo niente, sto scopando.
Per me è chiaro che sia il linguaggio a disporre gli spazi per le soggettività. Non c’è misoginia interiorizzata, la psicologia non serve: c’è una posizione già da sempre aperta che i soggetti si limitano a occupare; ne piaccia o meno l’esistenza, questa posizione c’è, così funziona il linguaggio.
December 19, 2025 at 4:09 PM
Per me è chiaro che sia il linguaggio a disporre gli spazi per le soggettività. Non c’è misoginia interiorizzata, la psicologia non serve: c’è una posizione già da sempre aperta che i soggetti si limitano a occupare; ne piaccia o meno l’esistenza, questa posizione c’è, così funziona il linguaggio.