Valigia Blu
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Nel nord, ad Aleppo, si registrano nuovi scontri fra esercito siriano e Forze democratiche siriane sostenute dagli Usa. Intanto l’accordo del 10 marzo per integrare le istituzioni curde civili e militari rimane in sospeso, senza date certe per Raqqa o Hasakeh
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Mentre alcuni siriani nelle grandi città sperano in un primo passo verso la democrazia, curdi e drusi definiscono le elezioni “non rappresentative”. L’attivista Nour al-Jandali, eletta da Homs, chiede “ruolo reale e attivo” per le donne
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Il parlamento transitorio, con 210 membri, avrà mandato di 30 mesi. Tra i candidati, solo il 14% erano donne. Il voto è stato rinviato nelle aree fuori dal controllo governativo: il nord curdo, parte della Siria nord-orientale e la provincia drusa di Suwayda. Restano da assegnare 21 seggi
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Non si è votato con suffragio universale: secondo le autorità provvisorie, lo sfollamento e la perdita dei documenti durante la guerra rendono impossibile elezioni dirette in questa fase. Un terzo dei seggi sarà nominato direttamente dal presidente ad interim Ahmed al-Sharaa
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I musulmani sunniti – circa il 75% dei siriani – dominano l’Assemblea. L’ex regime, incentrato sugli alawiti, minoranza sciita, è stato rovesciato dopo quasi quattordici anni di conflitto
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Su 119 parlamentari eletti solo 2 sono cristiani e appena il 4% donne. Il portavoce della commissione elettorale, Nawar Najmeh, ha definito la rappresentanza femminile e cristiana “non proporzionata” rispetto al ruolo di queste comunità nella società siriana
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In Siria si sono svolte le prime elezioni per il parlamento di transizione dopo la caduta del regime di Assad, segnando un passo cruciale nella fragile rinascita dello Stato dopo anni di guerra. Il nuovo organo dovrà approvare una nuova costituzione e legge elettorale
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In Italia, la Lega ha chiesto di bandire “Antifa” dopo gli scontri di Milano, mentre il governo Meloni ha irrigidito in passato le pene per le proteste. La guerra americana all’antifascismo ha quindi già creato emuli in Europa
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Il 23 settembre, i partiti dell’eurogruppo dei Patrioti hanno proposto di dichiarare “Antifa” organizzazione terroristica a livello europeo. Il testo cita l’assassinio di Kirk e George Soros come prove di “connessioni internazionali”. Una copia della narrazione MAGA
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Nei Paesi Bassi, l’estrema destra ha fatto approvare una mozione simile, sostenendo che “le cellule Antifa minacciano politici e giornalisti”. Il giorno dopo, una protesta anti-immigrazione promossa dall’ultradestra è degenerata in violenze, organizzate da un falso profilo “Antifa”
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L’effetto si è esteso oltre l’Atlantico. In Ungheria, Viktor Orbán ha inserito i gruppi “Antifa” nella lista delle organizzazioni terroristiche, richiamando il caso dell’eurodeputata Ilaria Salis. La misura consente di espellere o sanzionare persone anche senza alcun reato
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Il nuovo memorandum presidenziale lega l’antifascismo a “antiamericanismo, anticapitalismo e ostilità verso la famiglia tradizionale”. Categorie vaghe che permettono di colpire ONG, associazioni e media indipendenti, scoraggiando il dissenso
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Trump ha ignorato la legge che vieta di designare movimenti interni come terroristici. Il suo ordine esecutivo afferma comunque questa autorità e autorizza la Guardia Nazionale a intervenire in città come Portland o Los Angeles, anche se non ha questo potere effettivo
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“Antifa” però non è un’organizzazione con leader o sedi. È l’abbreviazione di "antifascism", una pratica militante priva di struttura. Lo stesso ex direttore dell’FBI, Chris Wray, ha confermato: non esiste un gruppo Antifa negli Stati Uniti
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Secondo i dati del Dipartimento di Giustizia, dal 2001 solo il 5% delle vittime di violenza politica è riconducibile all’estremismo di sinistra. Il 75-80% viene invece dall’estrema destra. Ma nell’immaginario MAGA, “Antifa” sarebbe un esercito di sovversivi pronti a devastare le città
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Le prime due “Paure Rosse” (1919-1920 e 1947-1954) furono periodi di repressione in nome dell'anticomunismo: arresti, epurazioni, censura. Trump ne riprende lo spirito, aggiungendo una dimensione nuova: un tutto nemico interno costruito a tavolino
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Negli Stati Uniti, l’assassinio di Charlie Kirk il 10 settembre ha scatenato una campagna di demonizzazione dell’antifascismo. Il presidente Trump ha emesso un ordine esecutivo per definire “Antifa” (una sigla ombrello, non un gruppo) un’organizzazione terroristica. Siamo alla terza "Paura Rossa"
Reposted by Valigia Blu
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Le proteste mostrano però che una parte della società georgiana continua a resistere alla deriva autoritaria e alla chiusura verso l’Europa. Ma senza un fronte politico unitario, la spinta della piazza rischia di restare senza sbocco
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Come scrive Rashid Khalidi, in Palestina oggi vivono due popoli. Solo il riconoscimento reciproco e un progetto binazionale egualitario potranno aprire la via a una pace reale, prima che altre vite vadano perdute
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La studiosa Haviva Pedaya invita a una “nuova semantica” di pace e moderazione: non più linguaggi di vittimizzazione o demonizzazione, ma percorsi di ricostruzione morale e dialogo tra fede, politica e società
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Israele dovrà abbandonare il vittimismo e riconoscere le proprie responsabilità: porre fine all’occupazione e alla violenza è condizione essenziale per trasformare la crisi in un’occasione di riparazione collettiva
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Il piano Trump, se accettato da Hamas, potrebbe aprire a tregua e ricostruzione, ma rischia di consolidare l’infantilizzazione della società israeliana impedendole di intraprendere un serio processo di revisione al proprio interno
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Netanyahu, nonostante scandali, accuse internazionali e crisi interne, resta politicamente a galla. Sfrutta i mutamenti geopolitici e potrebbe addirittura vincere le elezioni del 2026