Leila Belhadj Mohamed
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Leila Belhadj Mohamed
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Freelance Italian-Tunisian Journalist SWANA, migration and digital rights
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"Il risultato è un giornalismo che parla di guerre senza descriverle, che traduce la complessità in formule ripetitive, e che chiama equilibrio ciò che è solo sospensione."
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Le parole della tregua
Quando il linguaggio tradisce i fatti
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Uscita la rassegna stampa della settimana: Levante, Tunisia, Madagascar e le tecnologie di sorveglianza dell'ICE negli States. Non ho aggiunto i bombardamenti su Gaza delle ultime ore perché merita un articolo a sé

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Rassegna #3 13/10-19/10
Come ogni domenica, ecco la rassegna di questa settimana, in cui troverete notizie da Africa e Asia occidentale, è una notizia sulla sorveglianza
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Fuori il 2° articolo gratuito di Matassa sull’equilibrismi del Nord Africa degli ultimi mesi.
"Il Mediterraneo non è più un perimetro periferico del conflitto a Gaza, ma una piattaforma diplomatica attiva. Il Nord Africa non si schiera apertamente, si adatta."
Come  la guerra – e la tregua – a Gaza cambia la politica del Nord Africa
Dalla Tunisia che riapre all’Iran all’Egitto che torna arbitro regionale: la guerra e la tregua a Gaza cambiano le strategie nordafricane, tra neutralità e nuove alleanze.
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Ho annunciato la mia newsletter una settimana fa, inviato la prima rassegna solo ieri e oggi mi trovo in trend su substack, al 26° posto Worldwide per World Politics. Non so cosa dire se non GRAZIE, e se volete iscrivetevi! leilabelmoh.substack.com
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insieme a partecipanti di altre nazionalità, tra cui Algeria, Marocco, Kuwait, Libia, Giordania, Pakistan, Bahrein, Turchia e Sultanato dell’Oman, verso il Regno Hascemita di Giordania attraverso il valico terrestre di Allenby" (3/3)
rimangono ancora in loco. Si prevede che domani, martedì 7 ottobre 2025, avverrà il rimpatrio di tutti i cittadini tunisini che hanno partecipato alla Flottiglia della Libertà, in totale quindici (15) persone (2/)
Comunicato del team legale di supporto della GSF – 6 ottobre 2025: "Il team legale di supporto alla Flottiglia della Libertà informa che oggi verranno rimpatriati 170 partecipanti di nazionalità europee verso la Grecia, mentre 167 partecipanti della flottiglia (1/)
a seguito delle sollecitazioni legali del centro e delle visite effettuate da rappresentanti di diverse ambasciate straniere, i quali hanno potuto incontrare i propri cittadini e verificare le loro condizioni di salute." (5/5)
L’annuncio arriva dopo la deportazione di 140 volontari, avvenuta tra ieri e oggi, verso Turchia, Spagna e Italia.
Secondo le informazioni pervenute al Centro Adalah, oggi è stato consentito l’ingresso dei medicinali ai detenuti (4/)
Le autorità penitenziarie hanno inoltre comunicato al team di difesa la loro intenzione di espellere circa 170 volontari domani, senza tuttavia fornire finora l’elenco dei nomi, delle nazionalità o le destinazioni previste. (3/)
Le autorità carcerarie israeliane hanno concesso alle legali solo mezz’ora di visita, durante la quale è stato possibile incontrare tutti gli undici volontari tunisini. Tutti risultano in sciopero della fame, e hanno riferito che numerosi altri detenuti stanno partecipando alla protesta. (2/)
Aggiornamento del team legale Adalah "Dopo un’attesa di oltre nove ore, un team di avvocate del Centro Adalah è finalmente riuscito a entrare nella prigione di Ketziot, nel deserto del Negev, per far visita a un gruppo di volontari detenuti a seguito della loro partecipazione alla GSF (1/)
Ecco la rassegna stampa settimanale gratuita con alcuni degli avvenimenti più importanti dall'Africa e dall'Asia occidentale

Iscriviti a Matassa, la mia news letter dove vengono raccontate e le storie che non solitamente trovano spazio nei media tradizionali. open.substack.com/pub/leilabel...
Rassegna 29/09-05/10
Eccezionalmente di domenica, ecco la rassegna stampa settimanale con alcuni degli avvenimenti più importanti dall'Africa e dall'Asia occidentale
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Nell'ottantesimo anniversario della liberazione dal fascismo e dall'occupazione nazista la nostra Prima Ministra, invece di partecipare alle celebrazioni di Stato, va in viaggio in Uzbekistan. Che dire
Che vergogna, questo non è giornalismo. (3/3)
Poi ho cercato e ho capito tutto: la vittima, Janan Suliman, e suo fratello sono palestinesi del '48, quelli che vengono comunemente chiamati arabo-israeliani. Nemmeno quella locuzione volete più usare? O volete parlare di palestinei in quanto tali sono in merito a qualcosa che li deumanizza? (2/)
Servizio del TgLa7 sull'incidente avvenuto sul Monte Faito: "le vittime sono il macchinista Carmine Parlato, due cittadini inglesi, e una ragazza ARABA. Unico superstita suo fratello". Ora tra Casablanca e Baghdad ci sono 23 Stati, araba cosa vuol dire? (1/)
Le dichiarazioni del capogruppo della Lega alla Camera Romeo, sulle posizioni in politica estera di Salvini, sono eloquenti. Non so come andrà a finire, non lo sa nessuno, ma siamo sull'orlo del baratro (6/6)
delle Nazioni, gli USA non sono mai stati così tanto un asset di Mosca, la possibilità che Washington esca dalla NATO non è così impensabile. I leader europei si stanno esponendo, l'Italia tace. Come si muoverà Roma? Anche la posizione di Salvini è molto traballante (5/)
perché, come diceva Kissinger - è la seconda volta che lo cito in pochi giorni, nevicherà - "essere nemici degli USA può essere pericoloso, esserne amici è fatale". Siamo in un turning point storico: si svalidano le istituzioni internazionali come fu con la Società (4/)